Consigli settimanali

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mercoledì 14 gennaio 2015

A play to rule them all

Pensieri sparsi sul gioco che ha deciso il Divisional Round di qualche giorno fa.



Chiunque abbia provato a giocare ad un qualsiasi sport di squadra, fosse anche il torneo di scopone scientifico del bagno "Lido" di Celle Ligure, sa che il fattore psicologico risulta spesso determinante. A maggior ragione questo diventa vero quando si parla di professionisti: chi riesce a mettere gli altri fuori dal proprio "pace", il ritmo di gioco, si trova immediatamente in vantaggio.
Ora, se questa cosa la so io che al massimo della mia forma ho vinto un campionato provinciale del CSI, è molto probabile che la sappia anche Bill Belichick, che tutto sommato si è espresso a livelli un po' più alti nella sua carriera.
Quello che a me fa letteralmente sbiellare è la quantita di attributi, cojones, palle o come volete voi che ci vogliono per chiamare (ed eseguire) un gioco di quel tipo, in quel momento.
Analizziamo la situazione: sei sotto, e devi recuperare. Tutto sommato l'attacco gira bene, nel precedente drive sei arrivato abbastanza facilmente in end zone e potresti ripetere la faccenda continuando con le collaudate azioni di lancio del tuo ancor più collaudato quarterback. Ma invece no. Qui la questione non è pareggiare, è vincere. Qui la questione è prendere il controllo, scalzare gli avversari, costringerli a reagire a qualcosa che non si aspettano. E allora nasce la magata. Il gioco l'abbiamo visto tutti, un passaggio inaspettato seguito da un lancio ancora più inaspettato. 
Quello che davvero mi piace, non è vedere eseguito alla perfezione un gioco inusuale, Immagino che, a livello di professionisti assoluti come quelli della NFL, anche questo tipo di "special plays" venga provato e riprovato. Ma è l'idea di giocarlo lì, in quel momento, con il punteggio ancora a favore degli avversari e il bisogno di recuperare. Ci vogliono gli attributi anche solo a pensarla. Figuriamoci a farla. Ed infatti, l'effetto è devastante. Sul possesso successivo, i Ravens perdono palla. Anche New England non trasformerà quel possesso ma il successivo, ormai Baltimora è completamente tagliata fuori, non riesce a reagire. E difatti, due drive dopo arriva il sorpasso dei Patriots. E su quello successivo Baltimora si fa intercettare di nuovo. Fine dei giochi.
E' chiaro che i fattori in una partita di qualsiasi sport sono molteplici, ed attribuire l'esito ad uno solo di questi è sempre parzialmente fuorviante, Ma non credo si sia mai vista una più efficace dimostrazione del fatto che è la testa a vincere le partite. 
Per spiegazioni, citofonare Belichick.

P.S. Scusatemi il titolo in inglese. Ma "Un gioco per domarli tutti", non so perchè, non suonava altrettanto bene,

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